(Signal Rex) Strano progetto che debutta con questo funereo EP. La band è ufficialmente norvegese, di Trondheim, ma è composta da artisti internazionali; si tratta de due ideatori, l’olandese Northr (della dark ambient band che porta il suo nome, oltre che collaboratore dei Funeral Harvest) e l’italiano Nathas (Funeral Harvest, Nathas, Ritual Death), con l’unico norvegese in line up, ovvero il batterista Ond (Funeral Harvest, Keiser). Progetto fresco, nato l’anno scorso con un’idea di base: dare una nuova forma alle ambientazioni tetre che Northr riesce a comporre… arricchendone i contenuti e approfondendone la sofferenza, cosa che ha portato a questo doom funereo, tossico, sulfureo, un doom che la band dichiara risorgere dalle ceneri di Niðarós, ovvero l’antico nome di Trondheim, una delle vecchie capitali del paese (dal 997 al 1016). Quattro brani mostruosamente lenti, sferzati da drumming tuonante, linee vocali disumane e riff concepiti per annichilire, devastare, lacerare. Più atmosferica ma molto depressiva la title track, spunti noise e black metal su “Tenebra Mundi”, discesa verso gli inferi con “Into the Void”, prima della palese malignità espressa dalla conclusiva “Vado Mori”. Oscurità nell’io più profondo per queste tre menti aliene alla luce, menti che trovano sfogo attraverso questa imponente musica firmata Nathr. Come la stessa band dichiara, questo album serve per scavare dentro il cupo vuoto delle nostre anime, per esprimere le sofferenze della vita: la colonna sonora dell’assoluta negatività dell’esistenza.

(Luca Zakk) Voto: 7/10