(Amor Fati) Imponente debutto per i tedeschi Nawaharjan, blacksters in azione da qualche anno e con all’attivo solo un demo prima di questo disco. Imponente perché non si tratta certamente di una ‘prima prova’ di banale livello, anzi, e già la durata (un’ora) suddivisa in nove tuonanti tracce denota un certo consistente lavoro sia in fase compositiva che di registrazione. Nove tracce che ripercorrono il concept basato sulla mitologia germanica/nordica e sulla figura di Sinmara, dal poema ‘Fjölsvinnsmál’ il quale fa appunto riferimento ai nove lucchetti attorno al suo petto. Ogni brano, oltre al citato riferimento, vuole essere un inno al dio Loki e al suo potenziale che si rivela in ogni singolo individuo. Il titolo dell’album, poi, è legato alla stella Sirio e si collega ad un Loki in fiamme, con il conseguente potere distruttivo e liberatorio. Questo imponente lavoro di ricerca mitologica verso direzioni palesemente occulte, ha poi dato vita ad un black metal furioso, ma curato, veloce ma ricco di breakdown e mid tempo irresistibili, selvaggio ma molto ben farcito con melodie e divagazioni dal gusto teatrale, tanto che stilisticamente siamo a cavallo tra black nordico e francese, con un livello di furia emozionale incontenibile. Incalzante “Warassuz (Awareness)”, brano travolgente, ricco di dettagli violenti e mid tempo massacranti. Arpeggi emergono dalle sferzate di “Maino (Intention)”, una canzone che crea momenti di imponente suspense. Letale prima, ma avvolgente poi “Skuwwe (Reflection)”. Melodia, furia e divagazioni marziali con “Utfursko (Exploration)”, richiami ad un black più cassico con l’ottima “Sunjo (Realization)“. Un serpente che si insinua nell’armonia naturale, alimentando il male con “Thwerhanassuz (Opposition)”, teatrale “Umbibrautiniz (Transformation)”. Inquietante “Thrawo (Suffering)”, disperazione ed ansia, ricche di poderosa melodia sulla conclusiva “Hradjungo (Liberation)”. Un album avvincente, spesso provocante ed intrigante. Una corsa fuori controllo verso inferi aggressivi, attraverso coltri di fumo sulfureo, mentre spade infuocate mietono vittime spregiudicatamente. Un album che inneggia ad un’epica e guerrafondaia violenza sanguinaria.

(Luca Zakk) Voto: 8/10