(Autoproduzione) Uscito assolutamente in sordina, il debut degli spagnoli Nayades mi ha piacevolmente sorpreso: questi madrileni sono così fedeli alle strutture del vecchio power mediterraneo che “White Winter Tales” costituisce un godibilissimo tuffo nel passato. “Blackwings to the Moonlight” è quasi commovente nel suo essere così scopertamente fine anni ’90: dall’urlo iniziale alle armonizzazioni, dai suoni al modo di cantare di Fran Melero, dal refrain alla struttura dei solos al modo in cui il riff iniziale ‘doppia’ la intro, tutto rimanda amorevolmente a un passato vintage. “Losing Control” è praticamente un brano dei Labyrinth di “Return to Heaven denied”; un tocco di speed, ma anche un bel solo di basso, in “Buyer of Souls”. Incalzante “Forever”, poi “Save me” assume alcuni connotati della power ballad, ma restando sempre un brano grintoso e veloce. Con una “White Winter Skies” che sa addirittura di primi Vision Divine si arriva alla felice conclusione del disco. Negli ultimi anni si è stravisto per formazioni spesso mediocri che avevano come unico obiettivo riproporre le sonorità del classico heavy metal anni ’80; chissà se dischi come “White Winter Tales” siano preludio a un revival dell’europower originario… io ne sarei entusiasta!

(René Urkus) Voto: 7,5/10