(Reaper Entertaiment) Dall’immagine scanzonata e autoironica, i tedeschi Neck Cemetery esordiscono con un album che va sul sicuro, e propone un traditional heavy metal scoppiettante, canonico quanto si vuole ma sempre godibile. “King of the Dead” è metallo muscolare, classico ma non vintage, dal sound secco ma rotondo: tradizione tedesca e inglese si incrociano per un risultato abbastanza ruvido ma ben godibile. Hard’n’heavy trascinante e melodico per “Castle of Fear”, un lieve afflato epico per la cadenzata “The Fall of a Realm”, che a tratti recepisce anche qualche elemento NWOBHM. “Banging in the Grave”, in cui è ospite Chris Bolthendal, rilegge gli Accept (o gli stessi Grave Digger, se volete) in salsa Motörhead, per un risultato intrigante ma che non si spinge al punk; doomeggiante “Feed the Night”, la conclusiva “Sisters of Battle” è giunta a ricordarmi, nella sua fusione di Maiden ed europower, il sound dei primi Bloodbound. 39’ di quelli che si definiscono ‘senza pretese’, ma che chiamerei più che altro ‘di sicura riuscita’.

(René Urkus) Voto: 7/10