(Fastball Music) La band tedesca si forma tra il 2013 e il 2014, arrivando a essere un quartetto con alla voce Diego Carabajal, argentino. Il gruppo si è già cimentato con un EP, “Genoma” nel 2015, e l’album “Show” nel 2019, mentre con “Anti” affina la propria anima che vede una coesistenza di crossover con elementi groove e modern metal. I need2destroy sono bravi nel fabbricare melodie e ritornelli accattivanti, pur manifestando un sound sia pulito che d’impatto grazie a un processo eccellente nella produzione finale dell’album. Manifestano soluzioni dei tardi anni ’90 o primi 2000, però i need2destroy non si caricano pienamente di un’aura old style, complice in questo proprio una produzione così ben tagliata che rende tutto netto e pulito e dunque contemporaneo. Nei dodici pezzi dell’album i tedeschi suonano con padronanza sia nelle fasi pesanti che svelte, sempre lasciando spazio a temi melodici che diventano protagonisti. La voce di Diego sfodera una vocalità ruggente e la sua capacità di esprimersi in castigliano, permette ai need2destroy di presentare anche pezzi in quella lingua, oltre che all’inglese. Diego Carabajal ha una voce che potrebbe far comodo a chiunque e sembra essere perfetta quando entra in certi passaggi alla Sepultura dell’ultimo periodo con i Cavalera, dei Soulfly, anche in qualche vago esempio thrashcore e punk. Tuttavia gli esempi di puro crossover sono dosati perché i need2destroy di fatto non sono la sola espressione di uno stile di qualche decennio fa e sommariamente hanno un solido approccio contemporaneo. Melodie, ritmi, aggressività e vivacità vocale non sono accompagnati da assoli di chitarre. Milan Tajdic produce buoni riff, svolge un gran lavoro, potrebbe però emergere non limitandosi al solo ritmare. “Anti” lo si ascolta con piacere perché in fondo sa essere da subito accattivante e non sarà dunque difficile innamorarsene.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10




