(Nekro-Tron Records/Black Tears Records) I Negatron videro l’alba dei propri giorni nel 2010, grazie a Samael Von Martin, chitarra basso, tastiere e cori, e Demian De Saba, batteria, tastiere e cori. Costoro provenivano da esperienze in band black metal italiche come Evol, Satanel e altre. L’aggiunta di “Alex “Krom” Kain alla voce (ex Algol, Trifixion e altri)e della guest Belita Aldair, organo, voce e medium, (suona neglistatunitensi Satanic Corpse) ha arricchito e definito l’essenza dei Negatron. Un’essenza che la band definisce “nekro doom metal” e infatti l’elemento necrotico, ma anche esoterico, si percepisce pienamente da questo lavoro, inquietantemente intitolato “Tenebre”. La morte e le entità che la popolano si vedono in questo album, uscito in sole 300 copie nella versione digipack. C’è da inquietarsi su come l’organo della Belita introduce questo crepuscolo della notte che popola la title track. “The Seven Angels” riporta alla mente la malvagia attitudine dei Mayhem, ma questo non è black metal e personalmente non lo reputo nemmeno un vero e proprio doom. Forse è tutto questo insieme, una macabra fusione che produce un metal orribile e mortuario. “Tenebre” è un album che si ispira alla morte di Michelangelo, i testi girano attorno a questo soggetto. La musica invece abbraccia una decadenza unica e indescrivibile. “The Fifth Angel” riporta toni cupi, chitarre cadenzate, la distorsione granulosa e tetra e tutto appare come un rituale in procinto di svelare segreti e orribili intenzioni. La melodia si fa strada come una lenta e maestosa processione. “Requiem” è solenne, ma estremamente heavy nella sua essenza e “In Hundumdrehen” apre porte dalle quali saltano fuori melodie e sospensioni improvvise, il tutto è arricchito dalla prestazione della voce di Isa Dy namite. “Tenebre” non ha cali d’umore, non inciampa in qualche incertezza. E’ una cerimonia che imbandisce una tavola, alla quale ogni partecipante beve un calice di amara disperazione.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10