(Avantgarde) Neige Et Noirceur è una realtà di punta della scena black metal canadese, anzi ‘le black metal québécois’, cioè quel movimento legato al suddetto genere e proveniente dallo stato del Quebec, un luogo che musicalmente potrebbe essere considerato la Norvegia del Nord America. Un solo elemento, Zifond, a decidere le sorti di questo soggetto ambient black metal ormai sempre più occulto, sempre più drone e ben oltre la sperimentazione. Circa una dozzina di anni di attività e diversi album (Metalhead vi ha già raccontato di alcuni QUI) e split, hanno plasmato una creatura sempre più mistica ma affatto rarefatta. Se il gelido black metal, violento e crepuscolare è andato via via placandosi, per fare posto appunto a composizioni progressivamente di carattere ambient, Zifond è riuscito col tempo a pubblicare album descrittivi, con un senso unitario dei suoni e di quanto essi vogliano raccontare. Suoni freddi e atmosfere tenebrose, ma dal senso compiuto, come un qualcosa che è oltre l’essere una colonna sonora descrittiva di un mondo manco tanto lontano dal Circolo Polare Artico e in ogni caso prossimo ad esso. Ecco dunque che due lunghe composizioni, per tre quarti d’ora totali, completano questo ‘vento fantasma’. Sono “Le Diable Blanc” e appunto la title track che descrivono l’inverno del Quebec, senza l’uso di riff e di qualsivoglia blast beat. Nulla, solo il suono dell’inverno, l’ululato del vento che è pari a quello di un fantasma, suoni vari, prodotti con l’elettronica, con la chitarra, e poi voci, sintetizzatori e… l’oscurità! Si, nessuna luce balugina fuori da “Vente Fantôme”. È l’inverno che piomba nella sua potenza e segrega da ogni cosa il tutto. Zifond lo descrive così, con un album che è un blocco sonoro descrittivo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10