(Dusktone) La luce si spegne. Il calore si estingue. La terra frana in un abisso senza fine che inghiotte tutto, tutti, anche l’aria e qualsivoglia fonte di vita. Ennesimo lavoro per questa one man band canadese che in un contesto black metal inserisce chitarre a bassa frequenza, tastiere, loop drone ipnotici che un po’ descrivono il lato oscuro del black proveniente da oltre oceano, quello canadese, dal Québec. Letale “Pluie Verglaçante Et Brouillard De Glace”. Psicotica “Le Monde Est Une Forêt Noire”. Inospitale “L’hiver De Force”. Ai confini dell’industrial “Énergie Noire”, puro noise con la lunghissima e conclusiva “Ruines Électriques”. Ispirato e dominato dagli inverni canadesi, dall’occulto più radicale, da una deviazione religiosa malata, “Verglapolis” è black metal ambientale, estremamente metallico, agghiacciante, ridondante, inquietante e lacerante. Un’esperienza senza un minimo barlume di gioia, speranza o vita.

(Luca Zakk) Voto: 8/10