(Putrid Cult) Poco più di mezz’ora all’inferno è quanto viene da pensare alla fine dell’ascolto di “Mysterious Rituals in the Abyss of Sabbath & Eternal Celebration of the Blakk Goat”. Il quarto album dei polacchi è un ribollire malsano e oscuro di odio, atrocità e ogni sorta di azione empia. Il cantato è una sorta di growl che sembra provenire dalle profondità della terra, proprio come se la voce fosse quella di Satana o di uno dei suoi adepti. “Summoning of Azrael”, dopo l’intro all’album, annienta l’ascoltatore con un low tempo sul quale chitarre pesantissime e dalle distorsioni ronzanti celebra un rituale meschino, nel quale entra a più riprese un organo dalle frequenze perverse. Il clima sulfureo, l’ondata di suoni che emergono dagli inferi, sono lo spartito sul quale questo lavoro dei Nekkrofukk si svolge. Tutto è sovraccarico, esagerato, ampliato in maniera eccessiva, forse a non dovere prendere necessariamente sul serio. Che sia o meno una provocazione, questo messaggio fitto di occultismo, malsani intenti e depravazione riesce a esprimersi nella sua forma migliori. L’uso poi delle tastiere aumenta l’effetto drammatico del tutto. “Devil’s Blood Injekktion” offre un riff, sempre accompagnato da pattern in low tempo, sabbathiano o forse in stile Electric Wizard, con una parte centrale ritualistica e dove metaforicamente avviene proprio un sacrificio. Delle sei composizioni, tolta l’intro “The Great Beast Speaks”, sono tutte assestate tra i circa sei minuti di durata fino a poco oltre i sette. La conclusiva “Vici Zena” è un’altra composizione degna di nota, con un riff sempre pesante ma più snello rispetto agli altri dell’album. L’effetto di tenere la batteria su colpi lenti, oltre all’uso indiscriminato di accordi aperti, “Mysterious Rituals in the Abyss of Sabbath & Eternal Celebration of the Blakk Goat” appare come una dilatazione di una realtà temporale che metaforicamente appartiene appunto al regno del Signore degli Inferi. Una lenta discesa negli abissi e dalla quale sarà difficile risalire.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10