(Winterwolf Records) Interessante release di questa one man band italiana capitanata da Ateradius, ex batterista degli ormai sciolti Ars Odiendi. L’artista, il quale non è certamente un musicista fai da te (vanta una laurea al conservatorio), dopo il debutto con un EP di un paio di anni fa, torna con questo “Abyssus”, ovvero due tracce tetre, oscure, fortemente influenzate dal black depressivo, ma in un intelligente contesto low-fi, non certamente dettato da una mancanza di tecnica o conoscenza dell’ambiente, piuttosto da una scelta stilistica che avvalora mostruosamente quel senso di asfissia, di morte, di negazione della speranza suggerito dal titolo del lavoro e dal moniker scelto. I due brani dal titolo asettico (“Abyssus I” e “Abyssus II”) si basano su basi dark-atmosferiche, chitarre impegnati con arpeggi dissonanti e pregni di malvagità, vocals strazianti, spoken words piene di orrore; una violenza sonora devastante resa magistralmente teatrale spingendo tutto su un palcoscenico nero, calcato da attori coperti di nero, innondato da luci nere, l’unico colore è quello accecante della disperazione, quello intenso del sangue. Una release pensata per la solitudine assoluta, in un ambiente remoto, solitario, silenzioso e privo di illuminazione. Pensieri profondi, estremi, malati. Risolutivi. Terminali.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10