nevoa_digipack_rastered.indd(Altare Productions) Atmosferico, vagamente post, ipnotico ed assolutamente intenso il black dei portoghesi Névoa. Cinque imponenti tracce (si arriva al quarto d’ora!) che compongono il concept che descrive un ipotetico percorso nella foresta con gli elementi della natura che diventano più presenti, più essenziali, più avvolgenti (l’assenza del vuoto, appunto). Più crudeli. Musicalmente siamo su tempi spesso sostenuti, con parentesi più profonde e armoniche, una musica molto sporca ma meravigliosamente ricca di melodia, con ogni strumento -basso compreso- che trova una perfetta visibilità, senza mai cedere ad una predominante di chitarra o linee vocali, queste ultime sempre estreme, laceranti, soffocanti. “A Thousand Circles” rivela l’oscurità dell’ambiente, la cruda realtà, le condizioni climatiche avverse, le regole selvagge, l’insignificante valore dell’uomo davanti all’immensa forza della natura. “Wind and Branches” manifesta ulteriore violenza ma anche una parentesi lenta, profonda, introspettiva, sempre piena di ansia, di paure ancestrali, di essenza suprema. Al centro del viaggio c’è “Alma”, un pezzo totalmente atmosferico con una marcata impostazione a cavallo tra lo sciamanico ed il tribale, la quale inoltra verso l’imponente “Below a Celestial Abyss” (già singolo l’anno scorso) dove il duo si spinge verso territori inospitali evidenziati da riff forsennati, singing sempre più estremo, rallentamenti malvagi ed una generale impostazione che risente di influenze post black e, per quanto assurdo, piacevolmente industrial. La conclusiva, lunghissima e meravigliosa title track riassume il viaggio e tutte le sensazioni: dalle più crude, soffocanti, terminali a quelle più idilliche e trionfali, chiudendo il cerchio, completando il percorso, accrescendo la conoscenza, la vicinanza con l’unica vera forza contro la quale mai potremo avere il sopravvento.

(Luca Zakk) Voto: 8/10