(Selfmadegod) Affascinante quarto album per i NeWBReeD. Con “Law” la formazione polacca presenta una ricchezza d’intenti e di suoni di tutto rispetto. “Expectation’s Chaos” apre l’album con un basso prominente e il ritmo a marcare, un crescendo che sembra svilupparsi anche nella successiva “Startime”. Due pezzi interconnessi che si evolvono in “Simon Said”, pezzo che aumenta la pesantezza del tutto e apre ad atmosfere comunque intense, vagamente Voivod, qualche linea lisergica ma nella sostanza la band polacca puntella il proprio stile in questo pezzo con accenni prog sviluppati con delicatezza, a tratti in modo improvviso. C’è un passaggio dimensionale attraverso “Law”, in quanto da un piano rock si arriva al metal e comunque i due generi presentano sfumature sempre diverse. Nella sostanza delle cose però, la materia sonora dei NeWBReeD è un prog che ha momenti psichedelici e ripieghi atmospheric. “Man of Steel” ha una vena folk e si basa su voce e chitarra acustica. “Nettle’s High Ground” è talmente estraniata dalla cornice dell’album, per una buona metà della sua durata, nella quale si ha una derivazione dai Nine Inch Nails degli ultimi anni, nonostante nella seconda metà sia un nu metal poderoso a stravolgere tutto. Esempi molto diversi tra loro, eppure le bordate metal colano spesso dagli altoparlanti e gli scorci prog rock e soft rock sono comunque conseguenze naturali. Si familiarizza subito con i NWBRD, sul loro comporre che per quanto variabile, segue una direzione facilmente tracciabile. “Law” può essere un viaggio oppure l’entrata in una dimensione parallela, può essere una martellante rivisitazione dei canoni del metal moderno, oppure uno sguardo molto personale al passato. Molto evocativi, interessanti e spesso accattivanti.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10