(Avantgarde Music) A cinque anni dal loro convincente debutto, “Seven Oracles”, tornano all’assalto gli islandesi Nexion, intensificando la loro personale formula che prende la matrice black islandese e la fonde con black e death più tradizionali, restando in ottimo equilibrio tra le sonorità tipiche della loro isola e quelle più internazionali, quelle provenienti dalle svariate varianti di black sorte in ogni angolo del pianeta. Concettualmente siamo di fronte ad un album molto pessimista, disperato, un disco che grida di dolore per le ferite ormai inguaribili a causa delle quali il nostro mondo sta lentamente morendo: estinzioni di massa, consumismo, estremismi ideologici, la tecnologia che lentamente ci sta disumanizzando e, in sintesi, una visione profetica, una maledizione scovata su antiche runiche, contro coloro che contaminano gli spazi sacri, che profanano ciò che deve essere lasciato in pace per garantire l’equilibrio del mondo. Ecco che il titolo “Sundrung”, significa quindi -dall’antico islandese- qualcosa come discordia, disarmonia, violenta scissione del tessuto sociale e cosmico, evidenziando il fatto che stiamo finendo in preda ad un caos che noi stessi abbiamo scatenato. Un disco violento che mira ad una rinascita generata dal quel ciclo che passa per la distruzione, un ‘reset’ totale, forse l’unica salvezza che si prospetta all’orizzonte di uno scenario che è andato ben oltre qualsivoglia punto di non ritorno. Musicalmente il black dei Nexion è coinvolgente, pulsante, energetico, spesso melodico, a tratti evidenziato da spunti elettronici: violenta e con spunti rituali “When Raven Steals the Sun”, c’è misticismo tetro in “Uþarpaspa”, molto coinvolgente “Norðr Ok Niðr”. Il folklore misterioso di “:Þþþ:” trascina dentro i riff classici di “Hymn of the Valkyrjur”, pezzo favolosamente ipnotico, travolgente e pure inaspettatamente catchy, mentre con la conclusiva “Visions of the Seventh Fire” -canzone che fonde le prospettive dei nativi americani con quelle norrene- l’atmosfera si intensifica, generando momenti tanto seducenti quanto capaci di negare l’aria respirabile. Black di pregiata fattura, con contenuti e argomenti tutt’altro che banali o prevedibili. I Nexion sanno comporre brani con un vero significato, con argomenti attuali messi in confronto con mitologia, storia e una dose geniale di folklore, quest’ultimo intelligentemente amalgamato in un assalto sonoro semplicemente micidiale.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10