copnexusopera(Spider Rock) Possiamo parlare di una scena prog/power metal a Roma? Dalla capitale provengono i Kaledon, i Dragonhammer, i Noveria, gli Embrace of Disharmony, i Mindcrime… e sto parlando soltanto delle band che ho recensito negli ultimi mesi! All’elenco possiamo certamente aggiungere anche i Nexus Opera, che dopo diversi anni dalla fondazione e un lungo silenzio giungono al debut con un disco dedicato alla Seconda guerra mondiale. Dopo l’epica intro “Ardenne”, “Return of a Hero” rinnova la migliore tradizione del power/prog italiano, con un refrain che sa molto di Labyrinth e un grande lavoro delle tastiere. Nelle note promozionali leggo che il testo è molto interessante: racconta i sogni di un bambino che, nella Francia occupata dai nazisti, sogna l’arrivo di un salvatore (che sarà poi il generale De Gaulle). Al netto del break “Wolfpack”, che racconta la guerra sottomarina, è un pezzo davvero indiavolato e incisivo, che mette in particolare in mostra le eccezionali doti del bassista Enrico Perciballi, spesso al centro della scena; incredibili i cambiamenti e le sterzate nei circa sei minuti di “Nachthexen” (dal tedesco, ‘Streghe della Notte’, battaglione aereo russo formato da sole donne), un pezzo che contiene materiali per almeno cinque altri! “Freedom Fighters”, dedicata ai martirti della Resistenza, è un brano molto più classicamente power, con un andamento speed e un ritornello da stadio, per il quale potremmo pensare agli Stratovarius dell’inizio degli anni 2000. Emozionante la ballad “For a thousand Cranes”, dedicata a una giovane vittima delle radiazioni letali di Hiroshima; con la solenne “The End of War”, forse un gradino più sotto del resto degli altri brani, si chiude quest’opra ben strutturata, ben suonata e capace di generare forti emozioni nell’ascoltatore. La produzione è molto secca, ma non dispiace. Speriamo che questa band ottenga la giusta visibilità: nel marasma del mercato è sempre più difficile farsi notare…

(René Urkus) Voto: 8/10