(Autoproduzione) Cosa si fa? Si forma una band! Questo fecero tempo fa tre amici, dei quali due sono fratelli. Poi tutto si è evoluto ed  è andato avanti, attraverso esibizioni dal vivo, un EP registrato in presa diretta dalle parti di uno studio di Monza, concorsi, apertura per i NOFX e poi…e poi il primo album, obiettivo dichiarato di tutti coloro che partono per le avventure musicali. NiCe è un terzetto che gioca su frequenze alte, distorsioni corrosive e indie/alternative rock, cantato in italiano e con un drumming ampiamente dinamico. I NiCe cristallizzano i suoni attraverso una serie di canzoni, ben dieci, che in 43′ sviluppano un rock tirato, estremo nei suoni e con atmosfere pregne di emozioni. Spaziano dalle soluzioni strumentali, con “Errore di Ciclo Ridondante”, a quelle con sonorità un pochino acide e psichedeliche, come “Low-Fi” e la lunga “Il Decalogo”, o pseudo punk/grunge come “La Repubblica di Salò”. I NiCe sono fantasiosi, non solo per le melodie che sanno essere malinconiche o elettrizzanti, ma anche per tentare di rompere gli schemi, vedi “La Terra E’ Piatta”, esibizione folk in stile cantilena con un testo davvero incredibile. La situazione testuale è un altro punto di forza e di debolezza insieme. Di forza perché quando si ascolta un testo come “Il Decalogo” si assiste alla summa del verbo dei NiCe, esposto attraverso dieci comandamenti, dieci regole, dieci ossessioni-imposizioni che raccontano cosa può essere un uomo medio oggi. L’elemento di debolezza è il missaggio, o cosa altro possa essere, il quale a volte non permette di comprendere le parole pronunciate dal cantato. Le nasconde. Ci sono anche delle canzoni che non funzionano, capita, soprattutto quando i tre decidono di lanciarsi in quelle sfuriate così indie-rock e così selvagge e imbastite in modo sbarazzino. I NiCe hanno inventiva, osano e per questo vanno tenuti in debita considerazione.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10