(Season Of Mist) I Nightfall sono parte di quel gruppo di band ad attingere contemporaneamente dal death, doom e black metal, traslando verso intenti melodici, dunque meno dogmatici e serrati dei suddetti generi. Un modo per non essere mai uguali a sé stessi. Del resto sono della Grecia, paese in cui certe band estreme hanno concretamente messo qualcosa di proprio e spesso inusuale in ciò che hanno suonato. Efthimis Karadimas è ormai l’unico elemento di stanza nella band dai primordi, con i suoi soci sono all’undicesimo album e va sottolineato che i Nightfall si sono mossi con calma negli ultimi anni perché dal 2013 a oggi “Children of Eve” è il terzo album inciso e il secondo consecutivo per la Season Of Mist. Un album piuttosto godibile, molto melodico ma a suo modo sembra un po’ schematico, nel senso che le andature dei pezzi pur variando hanno questa melodia principale che viene spezzettata attraverso le varie fasi del brano. I Nightfall passano da pezzi spartani quasi con un black metal alla Venom, a situazioni più estreme oppure con molteplici cambi di passo nelle canzoni. Ognuna di esse ha quelle sue variazioni ben definite, prefissate, con un lavorio sia delle sei corde che soprattutto dalle pelli, di esagerata rifinitura. “Children of Eve” è fitto di riflessi di semplicità black/death and roll e con i tipici momenti melodic, tutti limati con cura e qualche preziosismo da parte dei musicisti. Si passa da quell’epicità gloriosa con radici mediterranee, a fasi in stile melodic death metal di scuola scandinava. L’album a suo modo incrocia dunque più stili e intenti, senza una bussola precisa, con un’attenta pulizia ma non sempre con concreta consequenzialità tra le sue molteplici variazioni. Se le melodie sono ben bilanciate e invitanti, la stessa struttura dei pezzi alla lunga risulta un monotona.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10