copnosuninsanf(Autoproduzione/Domino Media Store) Infine devo ammettere che nonostante l’ascolto gradevole di questo esordio degli svizzeri No Sun In San Francisco, il loro stile è una buona sintesi dei tardi Neurosis, i Cult Of Luna e Isis. Francamente è pur vero che se dei musicisti si rivolgono a sonorità fatte di post hardcore, pseudo mathcore, e dunque con riff sferraglianti e dilatati, melodie che si innalzano ad un’epica della fine del tutto, la batteria che colpisce con insistente e cocciuta inesorabilità, alla fine non fanno che replicare sonorità che hanno preceduto proprio quei musicisti, oltre ad averli inevitabilmente ispirati. Tutto ciò però non va letto come un tentativo di sminuire “Principles and Particles”. L’album, come sottolineavo in apertura, si lascia ascoltare e soprattutto perché evita di incappare in quelle maglie tese e ossessive, psicotiche, le quali a volte hanno quella caratteristica di autoindulgenza o compiacimento che sembrano voler mascherare una povertà compositiva. Le canzoni dei No Sun In San Francisco vengono abbellite da diversi scorci interessanti o melodicamente fluenti. Il risultato è una concatenazione di passaggi sonori di buona fattura. Melodie dark a volte psichedeliche o addirittura cadenti nello shoegaze, tutto però rivestito da una chiara e palese matrice post rock/metal o post “qualcosa”. Gli svizzeri tentano anche qualche approccio progressive, ma non bastano alcune variazioni o controtempi per definirli anche come una post prog band. L’album incamera una serie di pezzi dal minutaggio abbondante, tra i 7’ e i 9’, ed altri dalla durata molto più contenuta. I primi, ovviamente, hanno strutture più ampie, mentre i secondi in realtà sono una specie di intermezzo psichedelico, “They Thought It Could Tame The Horsewill”, e l’accoppiata “They Looked At Each Other Knowing JF Would Defeat Them All” e “Omega Void” vede la prima canzone essere una lunga introduzione della seconda. Il grado di claustrofobia delle sonorità di un lavoro simile è sensibilmente ridotto rispetto a molte uscite del genere. Più di ogni altra cosa ritengo che i No Sun In San Francisco abbiano una ragguardevole abilità compositiva e non la marchierei come quella di debuttanti ancora inconsapevoli di se stessi e della loro reale direzione. L’album non è certamente un esempio di novità, ma di certo è un buon esempio di abilità musicale, la quale si manifesta da subito e senza la necessità di ritornare con più ascolti per meglio comprenderla o assimilare gli scenari ombrosi.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10