(MDD Records) Dodicesimo album e ancora con un piglio underground, raw a dire il vero, per i tedeschi Nocte Obducta. La band nasce negli anni ’90 e con altro nome, poi negli anni 2000 ecco una costola della formazione che si avventura in un altro progetto (DaU) che ancora oggi viene considerato una prosecuzione dei Nocte Obducta. Successivamente la band riemerge, continua e sviluppa fino a oggi questa ombrosa collimazione tra dark, black, death, psichedelia e progressive. Avant-garde di stile, personale, sempre oscuro e con punte di pathos e teatralità. Ancora adesso la band è capace di fornire una poetica sonora vera, affatto smaltata. Nessun suono di plastica, tanta verace voglia di suonare come se fosse nata da poco, in uno scantinato. Musica che si scatena e scatena i propri istinti, paure, sospetti, ma anche le idee. I Nocte Obducta sono questo: sono notte e malinconia, deriva e paura. Un sound che non si aggancia a correnti che vanno per la maggiore, anche se “Trollgott” ricorda gli ultimi Satyricon. Tuttavia questi sono momenti, situazioni, di un album ccolmo di ombre e atmosfere. Il massimo di questo paesaggio macchiato dalla nebbia e dalle cupe giornate è “Wiedergaenger Blues”, oltre quindici minuti nei quali i Nocte Obducta creano e suonano di tutto.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10