(Nika Records) Da quello che si può capire, i Noctiferia sono un’istituzione in Slovenia, per lo meno per quel che concerne la musica estrema in senso lato degli ultimi vent’anni. Si perché di estremo in questo gruppo non c’è il suono in se, bensì l’attitudine tipica dell’industrial pesante e decadente di matrice smaccatamente teutonica. L’avvolgente e calda voce del cantante, simile per certi versi a quella dei Rammstein, catapulta l’ascoltatore nel passato della scena tedesca degli anni a cavallo tra i due secoli. Atmosfere sinistre e a volte etniche, strumenti inusuali come trombe e archi si mischiano a suoni sintetici. Il tutto concorre ad un’atmosfera bizzarra ed onirica, quasi una colonna sonora di uno strampalato film di serie z. Musica quasi da operetta, quasi demenziale, quasi leggera… Ma è quel ‘quasi’ che impedisce di definire bene cosa si va ad ascoltare. Non si capisce se si è di fronte ad un disco industrial o di musica latina. Spiazzati? Oh, voi non ne avrete idea finché non lo ascolterete, ve lo assicuro. E il bello è che questo disco differisce completamente da quanto fatto finora dal gruppo (si pensi che inizialmente i Noctiferia erano un gruppo black…). Il voto è una pura formalità perché l’album potrà piacere o meno a seconda di quanto aperte siano le vostre menti sognanti…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10