(Ars Macabra Audio) Anche i Nocturnal Depression si scaldano in vista del ritorno dei concerti e della necessità di dare un seguito all’ottimo “Tides of Despair” del 2019 (recensione qui). Prima di tutto rimettono in ordine una travagliata line up, coinvolgendo definitivamente il chitarrista live Sattvarh (ovvero A.C degli italiani Tulpa) e riportando ‘in vita’ il misterioso, deviato e stravagante Herr Suizid, membro fondatore della band assieme all’immortale Lord Lokhraed. Poi in un colpo solo decidono di guardare al futuro, tributando il passato e regalando qualcosa di esclusivo, offrendo questo EP di tre brani: un anticipazione del prossimo album, una ri-registrazione di un classico ed un altro pezzo nuovo ma pubblicato esclusivamente solo su questa edizione. Il pezzo riproposto, con nuovi arrangiamenti e -di fatto- in una versione totalmente rinnovata è “Home Asylum” (da “The Cult of Negation” del 2010); qui opportunamente intitolato “Return to Home Asylum”, si rivela arricchito di interessante melodia ma anche di destabilizzante violenza esecutiva. La quasi title track “When my Time has Come To Die”, dal prossimo album, svela la costante evoluzione della band, sempre radicata in quell’ormai identificativo depressive black, ma con un layer melodico molto più prepotente il quale strizza quasi l’occhio con fare provocativo a quella variante molto più orchestrale del black, mentre l’incedere di un testo tanto mortale quando glorioso, accompagna lungo il consistente minutaggio del pezzo. Il brano in esclusiva per l’EP, “The Dead Dreamer” offre una tendenza mistica, verso una mitologia fiction, descrivendo quindi la morte da un punto di vista -se vogliamo- più letterario rispetto alla normale tendenza depressive/suicida della band. Mezzora di arte, di sofferenza tradotta in musica, in riff, in testi… sempre con la voce lacerante di Lord Lokhraed, esaltando quelle melodie che dalla luce dei cieli trascinano senza pietà nella pestilenza degli inferi, e non rinunciando a quei riff decadenti, marziali, a quelle ritmiche che scandiscano una lenta marcia in discesa, verso gli abissi, verso le tenebre, verso la fine, verso la condanna al silenzio eterno.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10