(Inferna Profundus) Il Canada, il freddo, l’underground, il black, le one man band con il batterista, gli inferi, il male, le copertine di bassa qualità. Ma, dannazione, il debutto di Nocturnal Prayer è tutt’altro che raw black metal allo stato puro, quello solitamente caotico e rumoroso, quello cacofonico e soffocante. Basta ascoltare un brano come “Forests Satined in Ritual” per rendersi conto che furia e velocità a tutti i costi qui lasciano spazio a melodia, arpeggi e tempi non tirati, nemmeno regolari se proprio vogliamo essere pignoli. Certo, non mancano le sfuriate, la produzione a volte vuole essere confusa, ma la creatività stilistica del mastermind Murder rivela un gusto molto curato per un black metal di alto livello. Pezzi come “Slow Curse Pt. I (Spiritually Stalked)” lasciano trapelare tocchi thrash ed evoluzioni viking, mentre “Lustrous As the First Star of the Night” punzecchia con tecnica, spunti DSBM ed arrangiamenti molto intelligenti, senza dimenticare l’incedere incalzante “Moonlit Paths to the Crystalline Throne”, una canzone che non nasconde qualche interessante dimostrazione di instabilità mentale. Il tutto rimanendo fedeli a sonorità cancerogene, negazione della luce, devastanti forme di agonia, morti violente, punizioni eterne ed quella favolosa ed oscura depravazione. Black metal curato, intenso, estremamente puro, riccamente arrangiato… un black metal underground che rompe molte regole e ricorda a tutti che spesso la vera arte non è quella del mainstream imposto dal mercato, ma quella che si cela in basso, tra scantinati umidi e caverne sulfuree, quella nascosta sotto la superficie sopra la quale camminano i mortali.

(Luca Zakk) Voto: 8/10