(autoproduzione) Sono molteplici i sensi e significati di “Aegean Legacy”, forato da una raccolta di canzoni incentrate su cultura e avvenimenti storici dell’antica Grecia. Sebbene l’album esplori principalmente l’affascinante mitologia delle popolazioni elleniche, sono presenti anche canzoni inerenti a significative battaglie combattute nei tempi antichi. Tra miti, battaglie, una società ben schematizzata, l’album rievoca un mondo suggestivo che non è stato solo un bagliore dell’antichità relegato nei libri di storia. Dario Nuzzolo, bassista, crea questa opera fondata sui pilastri dell’heavy e del power metal. I Noirad risultano incalzanti e vivaci ma a fasi alterne, però dimostrano una buona e costante elaborazione delle melodie, bilanciandosi appunto tra il power e l’heavy di natura classica. I suoni sono ben pompati dalla sezione ritmica, basso e batteria infatti alimentano la sostanza e il nerbo della musica. “Aegean Legacy” nelle sue canzoni è abbastanza equilibrato ma solo l’enfasi epica e il pathos sovralimentati di certe canzoni, non rendono il tutto modulato e con equilibrio. “Ajax” è una canzone significativa, in essa si avverte l’eccesso di pathos ed enfasi, quanto la sua bellezza melodica purtroppo solo priva di brio. Questa riflessione è da estendere ad altre canzoni dell’album, nella maniera in cui pur valutando buona la composizione, porta con sé qualche aspetto che poi non la consacra definitivamente a un livello importante. L’eccesso di pathos e l’interpretazione così enfatica, da parte della voce a tratti stentorea di Giorgos Margaritopoulos, potrebbero essere voluti: probabilmente le intenzioni di Dario Nuzzolo sono state di puntare al lato emotivo, ai sentimenti dei testi e al loro peso e significato storico. Canzoni più battagliere e tirate sembrano suonare in maniera più concreta. L’opener “The Hot Gates” per quanto spartana ed essenziale, con un riffing da scuola dell’heavy metal, magari prevedibile, ha però in sé quel pepe che rende tutto più pungente. Infine a Nuzzolo e i Noirad si riconosce il merito di mettere in primo piano la loro musica, senza troppe lucidature da parte di una produzione efficace. In fin dei conti “Aegean Legacy” pur con quanto sottolineato in precedenza, pur con i suoi alti e bassi, si lascia ascoltare con interesse fino alla conclusiva “The Poet And The Nymph”.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10