(Transcending Obscurity Records) Nonostante il moniker tuonano dall’Australia e annichiliscono l’ascoltatore con un black metal fumoso, tetro ed estremamente dissonante, senza mai allontanarsi dai territori della pura sperimentazione. La melodia viene violentata, deturpata, sconvolta… e tutto ciò che suonerebbe cristallino qui risulta sfasato, deviato… dissonante, per l’appunto. Il tutto su ritmiche di stampo death, con inserti progressivi ed una fantasia esecutiva molto marcata la quale si manifesta con cambi di tempo, sezioni ritmiche improvvise, cambi di tema, tonalità e suono. Il duo è attivo da oltre un decennio e questo loro secondo album ha un’atmosfera ed una essenza tutta sua, molto personale, trasversale, innovativa, confermando la crescita nel tempo, specie nei confronti del precedente EP “Pest” ormai invecchiato di ben 3 anni. “Supreme Vertical Ascent” apre aspra, fumosa e con divagazioni ritmiche al confine con il post black. Un post black che torna con “Drowned by Hope”, brano nel quale le linee vocali vengono annegate nel caos, le ritmiche sono sporche ma micidiali e la chitarra disegna arpeggi glaciali che creano disagio ed ansia. Progressiva e complessa “Telum Vitae”, canzone che comunque rimane attraente e magnetica, decisamente ipnotica. I suoni diventano ancor più assurdi, quasi provenienti da una dimensione lontana sulla title track, la quale non nega momenti palesemente death metal, capaci di destabilizzare e materializzare paura. Altri brani come “Exitus” o “Sandarkan” evidenziano l’assoluta lontananza da schemi tipici, tanto che riff, drumming, linee vocali ed impostazione melodica sembrano divergere, fino ad una apparente incompatibilità nello spettro sonoro… per svelare poi che si tratta si una manifestazione di genio sonoro, come confermato sulla malata “Cyclic”, canzone che chiude un album che trasforma in suono in gelo, in freddo, in ghiaccio sempre al cospetto della negazione della vita. Un freddo mortale che persiste fino ad un remoto futuro. Roba che sconvolge la mente. Stati di trance. Assoluto nichilismo. Un approccio crudele ad un qualcosa che, un tempo, era chiamato death o black metal.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10