copnorthlane(UNFD Records) Band difficile questa. Gli australiani Northlane hanno guadagnato una buona dose di complimenti con il precedente “Singularity” e un tour che gli ha fatto attraversare Europa, Nord America, la patria natia e la vicina Nuova Zelanda. Difficile perché nonostante i Northlane facciano parte del filone core, non è possibile bollarli (solo) metalcore. I ritmi che giocano in controtempo e in sottofondo a dei riff singhiozzanti o pregni di trame melodiche, vanno oltre. “Ohm” ne è un esempio, anche perché la canzone riesce a racchiudere gli stessi codici del metalcore, appiattiti però da una struttura canzone e un cantato molto variegato che alla fine rendono il pezzo qualcosa di ricercato. Non che poi al metalcore in alcuni casi manchi qualcosa di studiato o di esuberante, ma quanto meno i Northlane se ne fanno un vero punto d’onore o più semplicemente un modo di suonare. Un modo personale, forse sperimentale e comunque lontano dai soliti cliché. Lontani dalla scuola americana, appunto, lontani dalle solite matricole europee, gli australiani creano un lotto di canzoni che brillano per atmosfere e rifiniture. Ecco, forse manca proprio questo a “Node”, cioè qualche canzone che faccia breccia da subito. Un hit. Di certo Marcus Bridge e colleghi non sono avvezzi a questa politica, loro che comunque in classifica ci vanno spesso. Forse è “Weightless” la candidata a questo, ma è forse la sua atmosfera a renderla peculiare anziché una linea melodica fatta di bellezza. Dunque è proprio il caso di scrivere che “Node” è un album anche metalcore che offre la possibilità di essere ascoltato, analizzato e capito. Mica poco…

(Alberto Vitale) Voto: 8/10