copnorthwinds16(Black Widow Rec.) Nuovo album, il quinto, per questi francesi della zona parigina che si dedicano a un doom dai riflessi hard rock di matrice settantiana e qualcosa di semi-prog. Nei primi due brani degli otto totali di “Eternal Winter”, si avverte in modo acceso l’ascendenza dei Black Sabbath e la cosa lascia un minimo di perplessità sulla forte aderenza con i maestri. Tuttavia già la seguente “Crossoroad” pian piano nel suo sviluppo tende a smarcarsi in parte da questa comunanza sonora e già “From the Cradle to the Grave” sposta l’asse verso l’hard rock con un riffing solido e vispo. Tutto il resto segue la matrice doom e quella hard rock in una maniera meno lunare, cioè con melodie maestose o cangianti e che ricalcano anche schemi folk, come “A Light for the Blind” ad esempio. Tuttavia l’apice di questo grazioso e intenso album è “No Peace at Last”: oltre due minuti e mezzo di oscura, accattivante, subdola e andante melodia arcana (è qualcosa riporta alla mente gli Amon Düül più mistici) che funge da intro alla spinta e aggressiva “Inferno”. In questo nuovo album dei francesi si manifesta una sana convivenza tra doom, hard rock e una sorta di prog che sconfina nell’occult rock, ma badate bene che ogni etichetta possibile è solo la testimonianza, la prova suprema di un sound vivace, dinamico e affatto stagnante.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10