(NoiseArt) “Age of Pandora” era un disco nella norma: il terzo full-“length” dei Nothgard è certamente migliore, ma la loro musica continua a non ‘sfondare’ come dovrebbe… e mi sembra che il problema sia, in fin dei conti, la qualità del sognwriting. Dopo la consueta, ma ben riuscita, intro cinematografica, “From Lambs to Lions” dispiega un wall of sound che fa molto pensare agli Ensiferum o ai Wintersun, con un tocco di epos in meno e uno di death in più. Tastiere pesanti nella titletrack, mentre “Death unites” punta su giri quadrati alla Equilibrium (come è noto, le due formazioni condividono il chitarrista Dom R. Crey). Incalzante e dal piglio moderno, alla Borealis, “Descendants of the Sun”; la sovrapposizione delle voci rende molto ispirata “Draining Veins”. Si conclude con la melodia di “Sin Eater”, dove è presente anche una voce femminile. Tutto fila ma niente spicca davvero: pur dispiegando un buon potenziale, i Nothgard faticano a uscire dal calderone.

(René Urkus) Voto: 7/10