(Black Lodge Records) Nonostante siano in giro con questo moniker dal 2006, il mio poco interesse per il thrash ‘moderno’ mi ha tenuto lontano dalla realtà dei cileni Nuclear… fino allo scorso febbraio, quando ebbi l’autentico piacere di vederli dal vivo (in una delle loro seicento esibizioni!) come supporter di Abbath (leggi il report qui), evento che mi fece riscoprire il thrash dei vecchi tempi, grazie ad uno spettacolo devastante, grezzo e sincero, potente e rumoroso… esattamente come devrebbe essere. Ed ecco finalmente che giunge il loro sesto album… il quale un po’ smentisce quanto dichiarai all’epoca: li descrissi asserendo qualcosa come ‘tanta ignoranza, pochi libri, pochi pensieri e molta violenza’, aggiungendo ‘riffoni micidiali, break down assassini che provocano head banging incontrollabile’; se la seconda parte è assolutamente confermata, anzi, esaltata, la prima parte è da dimenticare in quanto il quintetto sudamericano è cresciuto intensamente, sia a livello di tematiche (ad esempio con il contenuto sociale del singolo “Abusados”) che a livello tecnico, in quanto l’album è molto curato, molto ben registrato, lasciando emergere una maniacale cura per gli arrangiamenti, i quali rimangono volutamente selvaggi, senza far migrare il sound verso lidi più ricercati, moderni o asettici. “Murder Of Crows” poi offre badilate di riff provocanti, cambi repentini e tanti assoli… alcuni tecnici ed intensi, altri tipicamente riconducibili a quelle deliziose torture della sei corde che dilagarono ai tempi della vera Bay Area. Dopo il suggestivo intro “Pitchblack” è subito la title track a travolgere con un riff rocambolesco, vocals tuonanti, mid tempo spacca vertebre ed assoli al fulmicotone. Tendenze marcatamente death metal con “No Light After All”, tetra e pesantissima la stupenda “When Water Thickens Blood”, canzone nella quale gli assoli abbandonano la furia e la fretta, dimostrando molto coinvolgimento e calore. Old school intenso, arricchito da una chitarra solista pungente su “Friendly Sociopath”, poderosa e scatenata “Abusados”, decisamente furibonda “Misery Inc.”. I licks di chitarra di “Facing Towards You” riportano alla mente i Testament, in un brano comunque impetuoso e ricco di melodie dal sapore malefico. Il thrash ha sempre avuto un legame con il punk, cosa che emerge su “Hatetrend”, la quale evidenzia inoltre l’impostazione cross over tra thrash e death della band di Santiago. In chiusura di disco, l’apocalittico fill atmosferico di “Blood To Spare“, prima della mazzata finale della traccia più lunga dell’album, “Useless To Mankind”, la quale è un concentrato di furia cieca prima di un outro a base di chitarra classica il quale instaura un meraviglioso senso di malinconia. Un album scorrevole, avvincente e poderoso, battezzato da musicisti abili, da un vocalist tuonante, da un gusto tecnico brillante! Va bene, io non seguo più il thrash da anni, essendomi fermato ai miti dell’epoca d’oro. Tuttavia devo per dorza ammettere che con “Murder Of Crows” mi è tornato un certo appetito… stuzzicante ed apparentemente insaziabile!

(Luca Zakk) Voto: 9/10