(Dark Essence Records) Emersero tre anni fa con il debutto intitolato “Orsök” (recensione qui), cercando di spingersi oltre i già estremi confini del black di matrice islandese, confini che loro immersero dentro l’affascinante inospitalità della loro terra, sferzata dal gelo, da una geologia ribelle, con mari e venti freddi e quella opprimente mancanza di luce per moltissimi mesi all’anno. “Völd”, traducibile come energia, forza, potere o potenza, resta in terra islandese concentrandosi però su una specifica caratteristica tanto terribile quando meravigliosamente identificativa: i vulcani. Tanto attraenti quanto mortali, i vulcani sono una immensa manifestazione delle forze della natura che si sono imposte sul destino degli esseri viventi di quelle terre nel corso dei secoli; per rendere il senso di questa forza, per catturarne quella potenza mistica, la band ha scritto e provato questo disco in qualche località non lontana un cratere attivo, traendo quindi diretta ispirazione dalla bellezza abbinata alla pericolosità di quelle zone desolate e dominate dal caos più primordiale. Ed infatti c’è tanta violenza in questo disco, ma anche suggestione, potenza sonora carnale, come si può percepire nelle tenebre elargite dalla lunghissima e bellissima “Drottnari nafnlausra gu∂a”. Lacerante e piena di disperazione la title track, introspettiva e misteriosa “Sundra skal sálu”, rocambolesca trionfale “Hrímvíti”. L’intermezzo “Fjalli∂ andar” dipinge un’atmosfera nella quale “Eilíft eldhaf” si tuffa con veemenza, mentre appare melodica e a tratti imprevedibile la conclusiva “Af fjarri ströndum”. Una marcata crescita stilistica, tematica e pure tecnica. Un album molto più pesante e tetro ma anche luminosamente più melodico, quasi glorioso, decisamente epico. Si formarono per dipingere su brandelli di tela un paesaggio sonoro più freddo, inquietante e sterile possibile: ebbene, sono riusciti sia in questo intento, sia in quello opposto, offrendo quindi musica tanto calda quando gelida, tanto inquietante e destabilizzante quando provocante e suggestiva, tanto sterile quanto incredibilmente lussureggiante e rigogliosa.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10