(Century Media Records) Il tempo vola, sono già passati quattro anni dall’ottimo “Origin”, e si giunge al decimo lavoro in quasi trent’anni di onorata carriera! La band finlandese di Markus Vanhala vanta ormai una line-up stabile da diversi anni, cosa che contribuisce ad arricchire la qualità del suono, l’intensità di questo death metal tecnico, progressivo e meravigliosamente accentuato da un’elettronica usata con intelligenza scenografica. Death metal melodico, ricco di assoli, quasi un’improbabile coniugazione tra la tradizione svedese e quella finlandese: “May The Bridges We Burn Light The Way” ha tutte le carte in regola per essere il disco perfetto per questo genere ponte tra due stili diventati iconici. E infatti questo nuovo lavoro si mette in mostra come un favoloso concentrato di assoli coinvolgenti, ritornelli e passaggi super-catchy, ritmiche irresistibili, tastiere suggestive, il tutto a sostegno di linee vocali, sia growl che clean, sempre collocate con perfezione dentro il turbinio sonoro proposto. Favolosa e ricca di sorprese “The Darkest City”, incalzante “Walking Ghost Phase”, super tecnica la opener “My Pain”, brano che a volte strizza l’occhio ai connazionali Amorphis. Travolgente “Ignite the Flame”, molto tecnica “Barricades”, incisiva la conclusiva “Road Closed Ahead”. Per quanto attuale e moderno, il sound degli Omnium Gatherum riesce a offrire un feeling anni ’90 molto marcato, il tutto dentro un muro sonoro ispirato, arrangiamenti intelligenti e linee vocali che sanno essere tanto aggressive quanto ricche di contenuti personali, denotando una palese maturità creativa sia di Markus che dell’intera formazione. Cercate death metal melodico, tecnico, avvincente e ricco di sorprese? Il decimo album di questa band finnica potrebbe essere la soluzione che stavate cercando!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10