2(Reigning Phoenix Music) Tanti e tanti anni fa gli Onslaught di Bristol suonavano punk e hardcore, poi furono deviati dal thrash metal e sono stati tra i pochi in quella nazione, a recepire quel messaggio arrivato da oltreoceano e farne un motivo di vita apprezzabile. Tornati attivi negli anni 2000, si erano infatti sciolti nel 1991, gli Onslaught hanno sparato qualche buona cartuccia e “Origins of Aggression” è concretamente il manifesto sulla genetica di stile della band. Questo doppio album vede ri-registrazioni di materiale già edito, come “Angels of Death”, “Thermonuclear Devastation of the Planet Earth”, “Fight with the Beast”, “Metal Forces”, per un totale di dieci pezzi ripresi da “Power from Hell”, “The Force” e “In Search of Sanity”. Dunque dai primi tre e tanto amati album della formazione di Bristol. Nel secondo disco Nige Rockett, chitarrista e membro fondatore della band, con i suoi compagni si lanciano nei rifacimenti di pezzi altrui. Sono presi da band che hanno influenzato e appassionato gli Onslaught: Dead Kennedys, ovviamente i Motörhead e i Discharge che della suddetta genetica di stile qualcosa hanno sempre c’entrato con gli Onslaught, ma anche GBH, Killing Joke e poi Sex Pistols e Black Sabbath. “Origins of Aggression” non è l’album fondamentale della discografia dei britannici, tuttavia suona in maniera possente e graffiante. Impossibile da udire a volumi modesti, ancora meno non essere affascinati da come si rinvigoriscono capolavori come “Iron Fist”, “Holiday in the Sun”, “War Pigs”, “State Violence State Control”. Tutto risulta davvero esaltante.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10