(Svart Records) Pazza Finlandia. Opium Warlords è un altro deviato parto di quella suprema congrega di stregoni Finlandesi che un tempo si chiamava Reverend Bizarre… una band unica e storica, che con la sua fine ha dato origine -o comunque alimentato- innumerevoli altri progetti… sempre capitanati dai membri che la componevano. Orne, Kimi Kärki, Lord Vicar, E-Musikgruppe Lux Ohr: tutte creazioni che derivano da questo trio di assoluti geni. Creazioni che rimangono metal, se ne vanno dal metal, diventano folk, ambientali, estreme, conservatrici, potenti, rilassanti. Il trio che componeva i Reverend Bizarre ha subito una specie di scissione: Peter Vicar (aka Kimi Kärki) partecipa a molti progetti, Orne in primis. Earl Of Void (aka Jari Pohjonen) è il batterista degli Orne. Infine il vocalist, il poderoso e versatile vocalist Albert Witchfinder (aka Sami Albert Hynninen) è sempre nel giro, e di fatto è il vocalist degli Orne, anche se non “ufficialmente” a suo dire (figura sempre come guest!). Anche Sami segue le sue strade, gestisce i suoi progetti personali… uno tra questi il fantastico Opium Warlord, che arriva al terzo album con questo assurdo “Taste My Sword Of Understanding”. Sami qui fa tutto, di fatto gli Opium Warlord sono una one man band e la sua vastità artistica, culturale e di influenze si riversa interamente e brutalmente in questa ora e un quarto di esperienza. Certo, esperienza: la musica che esce da questi artisti è lontana dall’essere “solo musica”. E’ decisamente esperienza. Una esperienza spirituale, psicologica, carnale. Opium Warlord, infatti, è un progetto che offre libero sfogo a Sami, un progetto dove lui ci mette -con assoluto diritto- un po’ di tutto, un po’ quello che gli piace, che lo ispira. Sempre nel nome della decadenza, del doom, dell’oscurità, della tristezza. E della sofferenza. La opener “The Sadness Of Vultures” è atmosfera tetra. A cavallo tra l’inferno ed un mondo di decadenza industriale. “The Land Beyond The Pole” è geniale: un riff drone, ipnotico, lento, ossessivo… un giro di accordi che è una droga potente. Durante l’effetto di questa sostanza stupefacente si intromettono distorsioni, suoni privi di armonia, armonici deviati, disturbi che rendono il viaggio ipnotico un incubo glaciale. Doom di primo livello con il timbro vocale unico di Sami sulla lunghissima “The Self-Made Man”, ma è “The God In Ruins” che destabilizza ogni equilibrio, ammesso ce ne sia mai stato uno: musica cupa, minimale, note di basso che accompagnano un disperato grido, un pianto costante. Il vocalist si dispera, impreca, prega, danna, ama, odia, chiede il perché… con un range vocale agghiacciante… che arriva a -invadendoli- territori Depressive Black Metal estremo (Impossibile non confrontarlo con Nattramn dei Silencer!). “The Solar Burial” è introspettiva, lenta, c’è molto degli Orne, c’è molto di musica ambientale… fino a poco oltre la metà dove tutto esplode, tutto decade, tutto si disintegra sfociando su un doom brutale il quale, anche grazie alle vocals, supera la linea di demarcazione con il death metal. “Mount Meru”, la più lunga dell’album (oltre quattordici minuti) è un doom intricato, inquietante, con linee vocali subdole, sofferte, tetre, sussurrate, gridate: c’è veramente di tutto, sia a livello vocale che musicale… doom, avant garde, alternative, ambient…. c’è il vasto sfogo del gusto artistico di Sami. Breve parentesi distorta dentro la altrimenti rilassante “This Place Has Been Passed”… una canzone strana, quasi una preghiera, quasi un rituale minimalista. Ancora doom alternativo con influenze industriali su “Manisolas From Misandria”. La conclusiva “In Melancholy Moonless Acheron” tocca il folk, lo tocca lentamente, intimamente, con inserti intensi, quasi teatrali, con Sami che parla, recita, riflette. Un album che si può amare, che si può odiare, che si può ignorare: dipende dall’apertura mentale, dall’umore spirituale del momento. E’ tutto così casuale. Così soggettivo, così individuale. Questa è Arte. Semplicemente Arte. Arte oscura, macabra, cinica. Ma maledettamente sincera e pura.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10