(Century Media / Sony Music) Orbit Culture sono un prodotto della scena metal di questi anni e lo si percepisce da come manifestano energia, con toni muscolari nel riffing quanto nella base ritmica. L’architettura dei pezzi è una nervosa e volubile espressione strutturale che incamera melodia, forza, influssi dell’elettronica e sporadiche concezioni atmospheric. “Death Above Life” mostra forza e sentimenti offuscati in queste atmosfere apocalittiche, con quel tocco quasi djent metal per rendere ogni cosa fissata, inquadrata e definita. Il ritmo è la vena pulsante, il flusso continuo che sorregge i riff, possenti, sminuzzati, sincopati, i quali poi eruttano accordi aperti per le fasi melodicamente più semplici. Cantato rabbioso, al vetriolo, urlato e senza confini. Orbit Culture comprimono il loro credo musicale in poco oltre 30’ e lo fanno con un’idea che è un turbinio di cose travolgenti, ma alla lunga senza una bussola precisa, quanto meno ben tarata. Serve qualche ascolto in più per decodificare questo incontro tra djent metal, metalcore, gli Slipknot, il groove e il death metal in “Death Above Life”.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10




