(B.R.ASS) Heavy metal? Quello con chitarre basso e batteria? No. Qui si parla di Brass Metal, ovvero metallo a base di … ottone! Questa band è strana. Tre loschi figuri: un batterista, uno che suona la tromba e uno che suona il trombone. Nessuna chitarra, basso o voce. Nemmeno tastiere o effetti speciali. Pelle e ottone. Muscoli e fiato. Forza e sudore. E tanto heavy metal il quale, nonostante sia suonato con strumenti ‘non convenzionali’ suona dannatamente… heavy. Dopo un EP, ecco questo debutto: 10 tracce nefaste, potenti, snervanti, ossessive nelle quali le trame musicali sono tanto classiche quanto innovative e sconvolgenti. “Brutal” è come il titolo. Nonostante la melodia sia potente e cristallina, l’atmosfera è crudele e feroce. Melodica e teatrale “Nights Blood”, nonostante la decadenza brilla una componente quasi polka. “Bone Crushing” è molto thrash d’epoca e mi vengono i mente i vecchi Metallica. Marziale “Torture Machine Tool”, doomy e funerea “Trombstone”, tirata e pestata “Copper Sulphate”… forse un prototipo di grind-polka malato. Progressive e contorte “Pig Iron”, “Melodic Death Mass” e “Apocalips”, nuovamente pensiero rivolto verso i Metallica d’annata con “Redsmith Veins”. Heavy metal? Brass Metal? Io vedo e sento musica. Musica fatta con passione e con degli strumenti musicali. Che poi uno faccia shredding con la chitarra o che si torturi i polmoni con una tromba o trombone, poco cambia. È la musica che conta. E gli Ottone Pesante prendono l’heavy metal che conosciamo tutti, lo demoliscono, lo fondono con una nuova lega, lo arrangiano con nuovo stile, nuovi metalli, nuove caratteristiche meccaniche. Alla fine ricostruiscono tutto: una nuova bestia, un nuovo essere, una nuova entità. Il suo nome? Non è noto. Ma la musica rimane, ed è una cosa devastante!

Vi siete mai chiesti quanto pesante sia il metallo? … E l’ottone?

(Luca Zakk) Voto: 9/10