(Negra Nit) I blacksters spagnoli Ouija (quelli di Aragon, non gli omonimi heavy metallers di Barcellona) tornano dopo otto anni di silenzio con un EP molto travolgente. La loro storia risale alla metà degli anni ’90, quando si affermarono come una delle prime band impegnate in questo genere con origine iberica: si formarono nel ’95 per poi debuttare con “Riding into the Funeral Paths” (Repulse Records), poi uno split, un EP, una cessazione delle attività, un ritorno ed un altro disco nel 2013 (“Ave Voluptatis Carnis” con la Xtreem Music), prima di tornare nelle tenebre, ancora nascosto da un oblio discografico, causato anche dalla militanza di alcuni membri nei Spellcraft. Ma “Selenophile Impia” fa capire che la rinvigorita line up, fresca di tre nuovi elementi, è pronta per un assalto sonoro privo di pietà, tanto che i tre brani si rivelano intensi, capaci di alternare sfuriate black a mid tempo incalzanti, con licks e parentesi intelligenti, ricercate, curate e tecniche. La title track è puro black: violento, cadenzato, potente… ma anche arricchito da melodie tanto brillanti quanto ciniche. L’aggressività furiosa di “KerberosÖ Like Hell Dogs” esplode in un climax a base di mid tempo dal sentore glorioso, incalzante, travolgente, mentre la conclusiva “Therianthropic Involution” con il suo impeto intraprende un sentiero apocalittico, regalando atmosferica ed un lavoro delle chitarre tutt’altro che scontato. Con un master firmato da Magnus Andersson (Marduk, Ofermod, Funeral Mist, Ragnarok, ecc), gli spagnoli sono tornati, più glaciali che mai, più intensi che mai, con un sound che li associa in modo sorprendente alle gelide foreste del Nord Europa, anziché ai paesaggi Spagnoli e questi tre brani sembrano radicati nel black di un tempo, quello ancora lontano dalla miriadi di sfaccettature odierne… un black demoniaco, oscuro e maledettamente accattivante!

(Luca Zakk) Voto: 8/10