(Amor Fati/Nuclear War Now!) Certe volte, i gruppi sono stretti nel più severo riserbo, quando si tratta di capire le identità dei singoli componenti… Come nel caso dei Pale Spektre. Si sa che è un trio, poi nulla più. Analizzando il loro esordio discografico, però, potremmo azzardare che sono tre musicisti niente male, che hanno colto nell’essenza il black sotterraneo e vi hanno dato continuità. La proposta musicale si muove tra black d’atmosfera e sfuriate vecchio stile, perfettamente incastonate l’una nell’altra, abilmente miscelate per creazioni sonore affatto banali, snelle nel minutaggio ma cariche di rabbia e ferocia. Ciascuna canzone, nel titolo, è preceduta da un numero romano, sulla cui origine non voglio nemmeno azzardare a fare ipotesi In fin dei conti, il black è anche questo, mistero, misticismo, caos e rabbia. E i Pale Spektre incarnano perfettamente tutti questi pilastri. A far da fondamenta per la loro cattedrale del male.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10