(Peaceville Records ) Boxset monumentale dei mitici Paradise Lost! Ben sei CD ed un DVD i quali racchiudono le origini, la genesi, i primi anni della band, con demo, materiale live, album rimasterizzati… e un favoloso libro di 92 pagine, il tutto per celebrare i 30 anni del leggendario “Gothic”, uscito nel marzo del 1991 sempre via Peaceville Records. Indubbiamente i Paradise Lost fanno parte dei creatori del gothic doom (qui racchiuso nella sua sintesi!) ma è altrettanto vero che il loro genere musicale è cambiato molto negli anni, passando dal death, al gothic, deviando anche in ambito elettronico… pertanto l’ascolto di queste registrazioni genera un brivido lungo la spina dorsale, rivelando il tempo che passa troppo in fretta… e mettendo nuovamente in luce questi ragazzi che oltre trent’anni fa si sono messi a fare musica estrema… con una line up -batterista escluso- sorprendentemente costante nel tempo. Diavolo, erano davvero dei ragazzini in quel concerto del 1989 (uno dei quattro eventi contenuti nel DVD); ed erano molto acerbi con quei demo contenuti nel CD 1… cosa che -con il senno di poi- viene confermata dal remaster di “Lost Paradise”. In una continuità cronologica, “Gothic” e “Gothic EP”, anch’essi rimasterizzati, fanno percepire la direzione artistica che sarebbe venuta, oltre a confermare la maestosità di quella pietra miliare di album. Il libro, scritto da Nick Ruskell, con introduzione di Dani Filth dei Cradle of Filth, mostra delle foto inedite scattate in quegli anni da Porl Medlock, racconta i primi tempi della band, con i ricordi di Nick Holmes e Gregor Mackintosh, oltre che i pensieri e le dichiarazioni di un manipolo di personaggi simbolici, come Paul ‘Hammy’ Halmshaw, il fondatore della Peaceville, Barney Greenway dei Napalm Death, Aaron Stainthorpe dei My Dying Bride e Chris Reifert degli Autopsy, band che condivise un tour con i Paradise Lost nel ormai lontano 1990. Materiale da collezionisti. Ma anche per nostalgici. Come dichiara Nick Holmes: “c’è la nostalgia dei primi anni ’90. Mangiavamo solo patatine, dormivamo in posti abbandonati, sui pavimenti di chi ci ospitava o sotto i furgoni. Le sigarette costavano una sterlina e mezza, la birra Stella Artois era ancora a prova del 5,2%, e viaggiare in un Ford Transit con tutta l’attrezzatura e 10 persone sopra un vecchio materasso era considerato normale. Ricordi lontani a parte, è stato anche un grande momento per la musica Death Metal in generale, e ‘The Lost And The Painless’ svolge il ruolo di promemoria”.

(Luca Zakk) Voto: s.v.