(Go Down Records) Traslando il concetto di prog verso lidi non del tutto connessi a lui stesso, come il punk e sue derivazioni, anche lo stesso rock di diverse epoche e sue derivazioni, si ottiene questo percorso musicale di un trio veneto che marchia un esordio molto personale. “Magnitudo” nasce attraverso la spinta di un trio che intreccia il suonare di ognuno il proprio strumento con quello degli altri. Il basso verboso, pronunciato, spesso in solitaria nel costruire melodie in opposizione alle linee vocali di Axel Franco, anche al basso, poi una batteria che sprigiona pattern o accompagna e magari fonda e decide le direzioni possibili, di Mattia Gobbo anche seconda voce. Pietro Salmaso, anche lui ai cori, dimena una chitarra che si presta a essere l’ossatura di questi giri complessi o la spinta emotivamente melodica di ogni situazione che emerge attraverso le varie fasi dei pezzi. Dieci composizioni tra punk, jazz, funk, prog rock e in definitiva mutevoli nella loro essenza e validità d’esistenza. Dieci elaborazioni dell’animo umano in una sorta di blando, opaco e completamento prosciugato mathcore e discendente dal crossover. Tutto in un concentrarsi di ritmi espressi non solo dalla batteria, ma dall’essenza musicale del trio, i quali tracciano uno spazio da percorrere legandosi con la dovuta attenzione all’ascolto. Per poi, qui forse è il punto nevralgico, capire dove i Percossa Fossile vogliano andare o come arrivarci. Il modo, sulla distanza, non sempre risulta consequenziale o efficace, nonostante una tecnica da applausi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10