(Metal Scrap Records) Solo 20′ per debuttare su una release più impegnata, rispetto ai precedenti demo, da parte degli ucraini Perishing Humanity. 20′ devastanti, 20′ di deathcore massiccio, possente, con breakdown e blast beat tra il brutal death metal e un simil grindcore, il thrash metal, scrosci di sweep e un growling malato. Un suono semplicemente noto, è vero, come quello dei Suffocation, ma loro sono più ruvidi. Insomma, un death metal sfumato tra connotazioni classiche (è possibile ritrovare i Morbid Angel e altre idee americane) e colpi di brutal. 6 canzoni e una intro, 6 canzoni che sono al pari di un fiume di roccia fusa generato da chitarre killer, un drumming spettacolare e un basso suonato con rabbia e precisione. Escludendo “Overcome Myself”, la quale supera i 4′, le altre canzoni si assestano tra i 2’23” di “Martyr” e i 3’41” di “Interminable”, dunque un minutaggio sopportabile, perfetto per l’ascoltatore per non essere sommerso dagli eccessi della manifesta brutalità di questo sound. “The Monument of Human Lies and Hipocrisy” è un mini album trascinante, il quale provvede a creare un insieme omogeneo e devastante. I Perishing Humanity debuttano bene, all’interno del loro personale inferno e allestendo 6 atrocità.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10