(autoproduzione/Apathia) Un potpourri devastante, assurdo, malato, in grado di rivelare in un concetto post metal influenze che spaziano più o meno ovunque: black, generi atmosferici, post-metal, rock e metal alternativo, un suono semplicemente, carnale, emozionale ed assurdamente malato. Sono in tre, sono francesi e sono alla seconda release, una release nel nome del disturbo mentale e della violenza, sia fisica che psicologica. Mezz’ora di sogni ed incubi divisi in cinque brani. Cinque brani messi in scena da un trio nel quale la poliedrica Aline Boussaroque si occupa di chitarra e voce. Voce? Sarebbe più appropriato dire ‘voci’ in quanto la ragazza riesce muoversi con scioltezza ad ampio raggio, da un suggestivo e sensuale female sining, ad un etereo e sfuggente stile che ricorda Chelsea Wolfe, fino ad uno screaming psicopatico e schizofrenico che appartiene con determinazione ad un black depressivo deviato privo di natura umana. La cosa stupefacente è l’alternanza degli stili vocali: con lyrics in francese, Aline riesce ad essere provocante e sensuale, ma anche destabilizzante ed oscena, dando vita ad una dimensione sonora strabiliante per la sua band. Contorta “Himalaya (Deval part. I)”. Sincopata e suggestiva “Ka”. Superlativa e fantastica “Séléné”, senza dubbio la miglior canzone del disco, dove la vocalist copre tutti i suoi infiniti range vocali: prima sognante e dolcissima… quasi una versione moderna del pop francese anni 60 (lo ‘Yéyé’)… fino ad una brutale svolta depressive black nella quale la voce diventa straziante, isterica, posseduta, sofferta e priva di equilibrio mentale. Magnetica “L’Homme à L’Éléphant Blanc”, brano quasi erotico con un cantato magistrale (tra lo straziante ed il sublime) ed una linea di basso che definire irresistibile è decisamente riduttivo. Musica fresca, nuova, controcorrente ed assolutamente azzeccata. Queste sono le band che sanno osare, esplorare, progredire e lastricare nuovi percorsi sonori i quali, un giorno vicino o lontano, saranno percorsi da moltissime altre realtà creative. Ma quelli che verrano dopo, saranno solo un’imitazione di cotanta creatività ricca di sprezzante sincerità e sfacciata potenza.

(Luca Zakk) Voto: 9/10