(Caverna Abismal) Asphyx e Obituary. Ecco, ora che ho scomodato due mostri sacri direi che si è capito il livello di questa pubblicazione. Questo gruppo ha un unico problema: è nato troppo tardi o, si spera, troppo presto. Perché se scegli di fare del thrash sporco e brutto, arrogante e veloce sai che non sarai il più simpatico della terra ma avrai quintali di rispetto e sacchi di ammirazione per perseguire un verbo tanto importante per la storia della musica estrema. Attraverso undici tracce che raramente superano i quattro minuti i portoghesi portano in scena riff veloci e cambi di tempo repentini, classiche sovratracce di chitarra e un cantato aggressivo e sempre tirato come una corda di violino. Le canzoni sono una gioia per le orecchie, un tripudio di metal dei primi ‘90 dove velocità chirurgica ed energia esplosiva da palcoscenico confluivano in un suono che ti impediva di stare fermo con la testa. Uno dei rari casi in cui non sono riuscito a scrivere la recensione ascoltano la musica… Ero troppo impegnato a sbattere la testa in aria…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10