(Nuclear Blast Records) Sesto album dei Perturbator, progetto del francese James Kent, eclettico artista devoto alla synthwave, alla dark wave, all’industrial e al dark synth. Un nuovo lavoro che intensifica quelle tenebre elettroniche alle quali ci ha abituato, questa volta con un manipolo di ospiti perfettamente in linea con il genere proposto: nell’album troviamo infatti Kristoffer Rygg (Ulver), Neige (Alcest), Tristan Shone (Author & Punisher) e Greta Link. Il disco esplora l’individualismo della società moderna, analizzando come conflitti e guerre siano forze sociali interconnesse e dominanti. Queste energie si canalizzano nei suoni — a tratti brutali, sempre sublimi e grandiosi — che sembrano la versione musicale di un trionfante urlo di disperazione verso il vuoto, verso una nullità esistenziale. Non c’è brano migliore dell’opener “Apocalypse Now” per ospitare Kristoffer Rygg. “Lunacy” è invece la canzone in perfetto stile Perturbator: incalzante, ansiosa, nervosa… cosmica. Misteriosa, uggiosa e tetra “Venus” (feat. Author & Punisher); si viaggia tra galassie inesplorate con “The Glass Staircase”. Tuonante, travolgente e digitalmente tribale “The Art of War”, onirica e sognante “Lady Moon” (feat. Greta Link). Atmosferica “The Swimming Pool”, gelo siderale con “Mors Ultima Ratio”. Irresistibile la corposa e conclusiva title track, il brano perfetto per la performance tanto violenta quanto eterea di Neige. “Age of Aquarius” — l’era dell’Acquario, la nostra era, il nostro tempo — così ricco di nuove scoperte, sognante e rivoluzionario, ma anche drammaticamente contraddittorio, imprevedibile e autodistruttivo. In questo contesto, Perturbator assorbe tutto questo turbinio di enigmi e incomprensioni, lo elabora e fa ciò che meglio sa fare: lo trasforma in musica di altissimo livello.
(Luca Zakk) Voto: 9/10