(Nuclear Blast Records) Terzo album per la band a gestione familiare del leggendario chitarrista dei Motörhead, coadiuvato dai suoi tre figlioli Todd, Tyla e Dane, ai quali si aggiunge ora il cantante Joel Peters che prende il posto di Neil Starr, a mio avviso da sempre l’anello debole della band: l‘entrata in line up di Peters ha infatti portato una ventata di freschezza, grazie ad un timbro più potente, grezzo ed aggressivo rispetto al predecessore, conferendo ai brani uno spessore ed un impatto che mancava nelle precedenti release. “Kings Of The Asylum” brilla per ispirazione e varietà, con canzoni arrembanti e melodiche, sparate in faccia ed ingentilite da torridi momenti blues. “Walking In Circles” è potente, arrogante, dannatamente NWOBHM nel suo incedere, mentre “Too Much Is Never Enough” sprigiona pura irruenza punk. La title track è un bluesaccio alla “Lost Woman Blues”, seguita da “The Hunt”, brano che resuscita in toto lo spirito di Lemmy, con quelle sfuriate alla “Ace Of Spades”. Il buon Phil non vuole saperne di invecchiare, continuando a cesellare riff assassini ed assoli memorabili, ottimamente sostenuto dalla sua prole, che negli anni ha raggiunto una maturità notevole.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10