(MNRK Heavy) Prima gli Sleep. Poi gli High On Fire i quali hanno pure vinto un Grammy. E poi la fottuta pandemia, affiancata alle rivolte a Portland, agli incendi sulla costa occidentale… insomma un casino. E il povero Mike si ritrova prigioniero come tutti, nel penitenziario che prima chiamava casa, tra salotto e garage, niente possibilità di suonare con gli High On Fire… costretto tra la TV davanti al divano e gli strumenti sparsi proprio in garage, trasformando quest’ultima area in un improvvisato studio di registrazione. Riesce a far entrare l’amico e drummer Jon Reid (ex Lord Dying), il quale non solo bada al cane di Mike, ma suona con la band della moglie di quest’ultimo… quindi la batteria è già in posizione, pronta, anch’essa ficcata dentro quell’affollata stanza! Ed ecco che nasce una nuova band, una garage band formata da due ragazzini quasi cinquantenni che decidono di fottersene dei problemi del mondo (come suggerisce vagamente il moniker ed il titolo) mettendosi a fare roba nuova, dell’altro pungente e tagliente stoner/doom… quello che viene naturale al maestro Pike! I risultato è un disco eclettico, strano, provocante, decisamente libertino in quanto non segue uno schema costante e lineare, piuttosto ogni brano va un po’ dove diavolo gli pare… pur sventolando sempre il vessillo del signor Pike in guerra con gli automi, contro le macchine senza anima, contro il mondo intero. Subito rocambolesca e travolgente “Abusive”, diretta e schietta “Throat Cobra”, pungente e ricca di sentore settantiano “Trapped In A Midcave”. Favolosa “Land”, un pezzo che si stacca nettamente dal resto del disco, offrendo un sapore deliziosamente country/blues, pur ribadendo una infinita oscurità. Furia cieca con la follia di “Alien Slut Mum”, doom supremo con “Apollyon”, mentre saltano fuori sorprese apparentemente impossibili sul quasi hard core di “Acid Test Zone”. Ecco un viaggio dentro il puro jam grazie a “Latin American Geological Formation”, mentre l’imponente e conclusiva “Leaving The Wars Of Woe” è il punto di incontro tra metallo, mondo psichedelico e sperimentazione avant-garde, un pezzo che per forza (e per fortuna!) deve esser stato scritto in pieno trip da acidi! Per un progetto nato come se fosse ‘ribellione giovanile’ e costruito con membri selezionati dalla cerchia di amici, Mike ha poi ampliato il raggio, coinvolgendo non solo il suo storico produttore Billy Anderson ma chiamando all’appello anche Alyssa Maucere-Pike (Lord Dying / Grigax), Chad ‘Chief’ Hartgrave, Brent Hinds (dei Mastodon), Steve McPeeks (West End Motel), Josh Greene (El Cerdo), Todd Burdette (Tragedy) e il suo compagno negli High On Fire, Jeff Matz, qui impegnato con il sax elettrico nel brano conclusivo. Un’ora di pesantezza doom, di nebbia stoner ma anche di accenti bizzarri di matrice rock psichedelico. Per chi ama gli Sleep o gli High of Fire, per chi ama il doom, per chi ama le sonorità intense, per chi vuole vedere accecanti luci psichedeliche brillare nelle tenebre sulfuree!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10