(Century Media Records) Tutto nasce dal collettivo belga Church Of Ra che comprende musicisti di diverse band, tra le quali Amenra, Oathbreaker, The Black Heart Rebellion, Pieces Of Quiet ed altre ancora. Alcuni musicisti di questa costellazione di band nel 2021 danno vita a al progetto musicale che prende appunto il nome di Predatory Void. I componenti sono Lennart Bossu, chitarrista per Amenra e altri, la cantante, e tatuatrice, Lina R. di Cross Binger, il bassista Tim De Gieter, sempre di Amenra e altri, l’altro chitarrista Thijs De Cloedt di Cobra The Impaler e ex Aborted, nonché il batterista Vincent Verstrepen dei Carnation. I belgi hanno creato questo angolo artistico durante la pandemia e ora prende forma concreta con l’album “Seven Keys To The Discomfort Of Being”, nel quale elementi doom e dark metal sono rafforzati da spunti death e thrash metal, in maniera misurata però e sufficiente a fuoriuscire dalle paludi del doom e del post metal, eppure respirando comunque un’aria malsana. Ciò che è apprezzabile in “Seven Keys To The Discomfort Of Being” è la sua gamma sonora profondamente radicata nei canovacci tipici del doom portandolo però a conseguenze più ampie e toccando momenti essenzialmente funereal. Esistono fasi più snelle, veloci e di stampo death e di un thrash con un buon calibro di groove. La voce femminile che diventa evocativa e a tratti sinistra e turbante, aleggia nelle atmosfere dell’album in maniera efficace. Ogni singolo contribuisce in maniera determinante a creare un impianto sonoro piuttosto personale e deciso da atmosfere decadenti o al massimo angoscianti e sospese nel vuoto.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10