(Reignin Phoenix Music) La gloriosa aquila teutonica dei Primal Fear è sempre bella ma oggi vola meno alto del normale. Riconoscendo ai veterani dell’heavy/power tedesco una buona coda nella loro discografia, in particolare “Metal Coomando” e “Code Red” del 2020 il primo e di tre anni dopo il secondo, questo “Domination” vivacchia su qualche standard della band e tentativi di espansione di idee, offrendo poche canzoni di un certo grido. “Domination” scorre via non senza qualche strascico di stanchezza, in particolare nei pezzi ritmati, muscolari e tonici. Insomma, sono i pezzi classicamente heavy metal, tranne per “March Boy March” non per qualità ma per una sorta di fusione di stili tra Judas Priest, Gamma Ray e altro ancora. Fa piacere comunque udire quei riff ritmati, secchi e netti, che aspettano durante le strofe di Ralf Scheepers e poi esplodono a forme più melodiche e dunque ampie nei ritornelli. Se i ritornelli hanno il merito di concedere ai fan e non un sano e semplice ma non stantio power metal, la struttura dei pezzi in questo caso può essere piatta. Al netto di qualche assolo alla sei corde di Magnus Karlsson e della nuova entrata Thalìa Bellazecca che infondono un po’ di grinta. La batteria, del nuovo arrivato André Hilgers, è assolutamente canonica, senza impeti e dunque quasi marginale. “The Hunter”, apertura ariosa e cavalcante, però si deve attendere “I Am The Primal Fear”, quarta canzone, per avere il senso della dimensione dei Primal che conosciamo, pur ammettendo che è un pezzo molto anni ‘80/’90. L’album “Domination” è a questo punto in impennata e arriva a rimorchio “Tears Of Fire” che è una power ballad fatta e cantata con gusto. Presenti anche una strumentale con pathos ma piuttosto breve e sembra un esercizio per i due chitarristi, “Hallucinations”. “Eden” non ha un vero mordente nonostante l’atmosfera epica, “The Dead Don’t Die” mischia classico alla maiden e cose moderne. Piacevole in ceri suoi momenti e con dei sussulti, poi “Domination” scorre via nella sua globalità.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10