(Emanzipation Productions) Se Howard Phillips Lovecraft è stato in grado di comunicare angoscia, tensione e paura con i suoi scritti, la ripresa di uno dei suoi titoli più celebri da parte dei Puteraeon, riesce nell’intento di descrivere quegli stati d’animo che emergono nel romanzo “Mountains Of Madness”. Questo è il quinto album degli svedesi e in esso esibiscono un death metal tipico della loro patria in una forma ammirevole, efficace e soprattutto tale da comunicare atmosfere degne di un romanzo di Lovecraft. Dan Swanö ha mixato e masterizzato questo lavoro, rendendolo pulito ma non levigato. Le chitarre sono graffianti e al contempo un continuo ricamo di riff e partiture che generano melodie oscure. Lo swedish death metal dei Puteraeon è dannatamente dark e ciò non toglie alla musica una capacità attrattiva, una fruibilità macchiata di inquietudine e allo stesso tempo di coinvolgente senso del mistero e del pericolo. Rune Foss, alle chitarre con Jonas Lindblood, anche voce, eseguono un flusso intrecciato di trame nonché delle tipiche cadenze oscure e cantilenanti del death svedese che ricordano i fasti di Dismember, primi Entombed o i Paganizer, per citare quelle chitarre ruggenti che hanno fatto scuola anche dopo il periodo d’oro del genere. I Puteraeon sono meravigliosi nel creare un mondo oscuro, con andature incalzanti, riuscendo a procedere con passo svelto e possente, come anche a passare tra diverse fasi con dei bridge ben congeniati. “Mountains Of Madness” è un lavoro che porta il death metal a una sua sintesi ottimale, fatto con ampie e tenebrose melodie che ammaliano l’ascoltatore.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10