(Sleazy Rider Records) Non mi aveva convinto il precedente disco dei Rampart, “Codex Metalum”, e devo dire che anche questo ‘quinto nato’ ha diversi difetti: a questi pur sempre generosi bulgari, impegnatissimi nel promuovere la propria musica, manca quel ‘quid’ in grado di elevare il songwriting. Il disco è dedicato a episodi minori della II Guerra mondiale. La opener “June 22rd” non è una buona scelta, si tratta di un brano decisamente monocorde, e forse anche troppo breve; i nostri si votano poi a due brani power/thrash, dei quali il più interessante è “Napalm Stars” (pur se ha qualche passaggio un po’ confuso e pretenzioso). Si torna al thrash, quasi esasperato, anche con la secca e marziale “Luftraum”, sempre senza risultati di particolare rilievo: il brano migliore della scaletta è forse “Stormtalkers”, che ricorda molto i Crystal Viper. Un po’ di atmosfera horrorifica nella cadenzata “Overcast Omen”, poi “Harleys in Berlin” è un ibrido stranissimo fra un heavy classico molto cupo e una imitazione del rockabilly con tendenze alla Motörhead… anche l’heavy/speed della conclusiva “Now We Are One” non è memorabile, la strofa ha il difetto (comune a praticamente tutto il disco) di essere legnosa e statica. Maria Diese ci mette impegno, ma non è Marta Gabriel o Doro… una band che per il sottoscritto non riesce a decollare. Disponibile anche in edizione speciale con il DVD dell’esibizione a Wacken del 2017.

(René Urkus) Voto: 6/10