(Memento Mori) Certe volte il confine tra mancanza di senso nella musica e completa padronanza degli strumenti rappresenta una linea davvero molto sottile su cui muovere i propri intenti. Questo gruppo si muove esattamente su questo confine, dimostrando da una parte una disinvoltura non indifferente con l’aspetto compositivo ed esecutivo; ma rischiando fortemente di lasciare l’ascoltatore senza riferimenti. E non parlo di spaesamento dovuto alla estrema aggressività del genere proposto, quanto più che altro alla facilità con cui si può scambiare questa disinvoltura mostrata dal gruppo con una mancanza di stile. E vi assicuro che questa è pura illusione: questo gruppo ci sa fare, esprime in musica una rabbia distillata, un concentrato death di cattiveria e furia, una malsana atmosfera fatta di male e corruzione, il tutto trasformato in note e un canto gutturale oscurissimo. Un album che spinge il confine del death verso il suo apice più maligno e genuino.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10