(Svart Records) Oscuri. Contorti… maledettamente contorti. I Red Rot debuttano, band formata dalle ceneri degli Ephel Duath per mano del vocalist Luciano George Lorusso e del chitarrista Davide Tiso. Sulla carta si tratta di death metal, magari con una componente atmosferica… ma all’ascolto questi due artisti, affiancati dall’ottimo bassista Ian Baker (Dawn of Ouroboros) e dal tumultuoso drummer Ron Bertrand (Botanist, Dawn of Ouroboros, Sentient Ignition), sono abbastanza lontani da ogni canone standardizzato di genere musicale. Libertinaggio, divagazione… un metal estremo che si erige un po’ su tutto quel che passa per la testa degli autori: “Mal De Vivre”, disgusto per la vita, mancanza di soddisfazioni… un concetto che si materializza su ben diciassette brani, spesso troppo brevi per essere capiti, ma comunque decisamente pungneti e penetranti… forse perché la comprensione non sta alla base dell’apprezzamento di queste sonorità che vagano tra post e proto metal, aprendosi verso estremità avant-garde, toccando death e thrash classici, crescendo verso ideali a-là Voivod, tanto per citare una influenza nota, senza dimenticare i compianti Depressive Age. Selvaggi ma eleganti, violenti ma criptici, sognanti ma sulfurei, in grado di stimolare sensi appartenenti a thrash, grind, death e pure doom. Un album che si intreccia su se stesso con maestria coinvolgente, un album che esce dagli schemi per poi rientrarci con i piedi pesanti. Un disco eclettico, eterogeneo… un disco fottutamente geniale!

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10