coprelenteless(Do Or Die Records) Proposta strana quella degli americani Relentless. Siamo nel territorio doom, musica potente e ricca di ritmi cadenzati, senza tuttavia mai avvicinarsi a tempi ultra lenti. Piacevole, molto ben suonata, piena di una atmosfera tetra già anticipata dalla bellissima copertina. Ma la caratteristica particolare di questa band è quella di avere una voce femminile, una voce calda, sensuale, ma ricca di quella tonalità che ricorda atmosfere tetre, ai confini tra magia e occulto. Bella e convincente la opener “Trapped Underground” caratterizzata da una ritmica sporca ma molto potente, sulla quale Carlee Jackson intona un testo che sembra una preghiera, un inno a qualche demone sconosciuto. “Better Of Dead” vanta ritmi accelerati e a tratti sconfina quasi sul territorio dell’hard rock per quanto riguarda l’impostazione musicale. Ottima chitarra su “United By Darkness”, canzone che offre un maggior spazio alle capacità vocali di Carlee. Cadenzata, potente e ricca di melodia la title track ma in questa canzone emergono certi limiti di compatibilità tra il genere musicale e timbro e stile della cantante. La canzone è molto bella, certo, ma la parte cantata non rende assolutamente, avvicinandosi ad un remoto concetto di stonatura. Il problema si mostra anche su “Forever Damned”, altro bel pezzo con un feeling molto occulto ma penalizzato da tale incompatibilità. Tutto sommato un album piacevole da ascoltare, diverso dal solito, ma con qualche limite secondo me facilmente superabile con canzoni più oscure o un impegno da parte della cantante di ampliare il suo range vocale, cosa che tra l’altro dimostra di saper fare.

(Luca Zakk) Voto: 6/10